Le Francois, lunedì 11 febbraio,
il risveglio a Tartane è accompagnato dal silenzio di una pioggia ormai amica e dai pappagalli che tutta la notte scandiscono ritmo. Lascio la camera alle 6 e mi dirigo al bus navetta che mi porta al centro di La Trinitè, dove Antony arriva puntuale col suo taxi collectif per il ritorno a FdF.
Mentre nella piazza della capitale aspetto la partenza del prossimo mezzo che mi porterà a Le Carbet, dove si trova la distilleria Neisson, ne approfitto per la colazione: un ottimo succo di frutta fresco appena spremuto e 3 brioche salate con formaggio e prosciutto, rigorosamente mangiate in strada davanti alla bancarella per la modica cifra di 4,30€, un’ottima partenza!.
In meno di quaranta minuti giungo a destinazione e per l’inizio di una giornata molto intensa.
Neisson nasce nel 1931 e come ribadisce subito con fierezza la proprietaria Claudine Neisson Vernant, attuale presidente dell’AOC Rhum de Martinique, è una distilleria indipendente.
Il taglio della canna è iniziato da una decina di giorni ma a causa delle piogge il livello di brix(quantità zuccherina della canna) non è ancora ottimale, si attesta intorno a 15 come mi mostra in laboratorio Alex Bobi assistente di distillazione e master blender insieme a Gregory Vernant, figlio di Claudine.
La distilleria è molto piccola, familiare, nulla è lasciato al caso. Le piantagioni ricoprono 49 ettari, c’è una grande cura nel rhum che viene prodotto e me ne rendo conto meglio quando Claudine mi abbandona un attimo perché si accorge che un visitatore ha comprato una sua bottiglia con l’etichetta rovinata e lei prontamente la cambia con un‘altra.
Proseguo il mio tour con Alex, grande uomo di rhum, mi porta a conoscere uno dei loro tagliatori di canna più anziano, assaggiamo insieme una ‘canne bleu’, varietà tipica del nord dell’isola, facciamo un prelievo di mosto e lo analizziamo in laboratorio, preleviamo un campione da botte del loro X.O. e mi chiede cosa ne penso, è un momento emozionante per me.
Ritorna Claudine e degustiamo un Extra Vieux del 2005 e uno straordinario 1992, continuando la nostra chiacchierata oltre i confini della Martinica tra aneddoti e qualche piccolo segreto. Le chiedo sorridendo se finisse il rhum agricolo quale berrebbe e dopo una breve esitazione mi risponde Eldorado 15y, augurandosi che l’agricole non termini mai!.
Il tempo stringe e più avanti avrò modo di riparlare anche di Neisson, Claudine mi accompagna in auto a FdF ricordandomi che mi aspetta il prossimo anno quando andrà in produzione il primo rhum biologico. Ora con l’ennesimo taxi mi dirigo a Le Francois in direzione dell’Habitation Clèmènt.
Sono quasi le 16 quando arrivo all’ingresso del maestoso parco che ospita la distilleria, ora diventata museo, di Homère Clement padre fondatore del rhum agricolo, lì mi aspetta Gaelle Hardy, quality manager del brand che mi accompagnerà nella mia visita.
Sinceramente sapendo che stavo per visitare un “luogo prettamente turistico” non mi aspettavo di vivere così tante emozioni, ed invece sono rimasto completamente affascinato dalla ricostruzione della catena produttiva, dai magazzini di invecchiamento col distillato a riposare(il rhum continua ad essere prodotto in una vicina distilleria), dalla visita all’interno della casa di Homère ma sopratutto dalle grandi foto in bianco e nero sparse lungo il percorso che raccontano di persone normali, coloro che lavoravano in azienda umilmente dal tonneur al coupeur de cannes, dalla domestica al mouletier, ed hanno reso possibile il successo di questo brand.
Queste foto sovrastano quelle in cornice di tutti i personaggi famosi dalla politica allo spettacolo che sono passati di qui, ancora una volta grazie Homère.
Finito il tour e con l’ennesima bottiglia di rhum in valigia (inizio ad essere preoccupato per il rientro a casa..) mi dirigo con il bus verso Triton dove ho trovato un hotel per la notte.
A domani..
Marco Graziano