31 luglio 1970,
Cinquaquattro anni fà le ultime razioni giornaliere di rum consegnate ai marinai della Royal Navy britannica, dopo una tradizione mantenuta per oltre tre secoli, terminarono in questo giorno del 1970 che divenne anche noto come “Black Tot Day”.
Molti soldati indossarono bracciali neri in segno di lutto appena ricevute le loro porzioni di ottavo di litro allo scoccare delle sei campane dell’orologio di mattina (11). Su alcune navi i marinai tennero delle processioni funebri, con bare lasciate andare in mezzo al mare come se avessero sepolto i loro figli, con momenti di rabbia verso la decisione presa dal governo. Venne stampato persino un francobollo speciale, con lo slogan ‘Ultima emissione di Rum della Royal Navy, 31 luglio 1970’.
I Ministri decisero che questa pratica di bere distillato ad alta gradazione, anche se diluito con acqua, era troppo pericolosa visto che i marinai dovevano maneggiare armi e macchinari complessi.
I Militari della Royal Navy concessero un extra di birra al giorno come compensazione. Due anni più tardi anche la Royal Canadian Navy appllicò la stessa limitazione e l’ultima forza di mare a concludere la tradizione fù la Royal Navy neozelandese, che fermò la somministrazione nel 1990. L’ U.S. Navy fu il primo a smettere di servire il grog, come veniva chiamato per il cappotto di grog-am che portava l’ammiraglio E. Vernon divenuto famoso per la vittoria di Portobelo, la Royal Australian Navy fece lo stesso nel 1920.
La tradizione risale al 1655, vista la conquista quasi fortuita della Jamaica da parte dell’ammiraglio William Penn che stava ripiegando dopo una sonora sconfitta nel tentativo di prendere possesso di Hispaniola. L’ammiraglio finirà successivamente in catene nella torre di Londra a causa della debacle di Hispaniola ma grazie all’amato rum jamaicano e per risparmiare spazio a bordo, la Royal Navy inizia a sostituire il quotidiano gallone di birra per i naviganti con una mezza pinta di rum. L’ubriachezza ben presto diventa un problema e nel 1740 l’ammiraglio Edward Vernon ordinò quattro parti di acqua da aggiungere per ogni parte di rum. Vernon decretò che la porzione di distillato, il Tot, venne divisa e servita due volte al giorno anziché una, la prima tra le 10 e mezzogiorno e la seconda tra le 16 e le 18. Il Tot prese forma con 1 Quart di acqua (1,1litri circa) e mezza pinta di rum (0,28litri circa).
Nel 1756, a bordo si iniziò ad aggiungere piccole razioni di succo di limone al tot di rum in modo da prevenire lo scorbuto, pratica che ha condotto al nickname di ‘limeys’ da parte degli Stati Uniti. Le razioni furono dimezzate nel 1823 e successivamente ancora una volta nel 1850 per rimanere tale nei restanti 120 anni. Il rum veniva acquistato dai distillatori in Jamaica, Trinidad & Tobago e Isole Vergini britanniche e doveva avere almeno 57% alcool. Per assicurarsi che fosse abbastanza forte, i marinai bagnavano la polvere da sparo con esso per verificare che bruciasse ancora. La bevanda era solitamente servita in una botte speciale, nota anche come ‘Rum Tub’ o ‘Grog Tub’ e abitualmente decorata e rinforzata con l’ottone.
Un ufficiale controllava sempre il versaggio del rum e acqua nel barile blasonato con le parole ‘ The Queen: Dio la benedica’, e man mano che l’equipaggio in fila passava al razionamento il propio nome veniva depennato dalla lista giornaliera. I minori di 20 anni a bordo non avrebbero ricevuto alcun grog e coloro che si erano dichiarati astemi invece avrebbero ricevuto tre penny extra al giorno. Il Parlamento per due volte ha dibattuto se terminare la tradizione nel corso del 1800, ma fù solo quando l’ammiraglio Peter Hill-Norton richiese l’abolizione che l’ MPs (membri del parlamento britannico) votarono a favore. Questa decisione fu difficile anche perchè la lobby che nel tempo si era creata nel parlamento inglese aveva grossi interessi e profitti dati dal commercio e il consumo del distillato di canna. Basti pensare che nel 1760 con la riduzione sulle tasse d’importazione del rum questo diventa la prima bevanda consumata sorpassando perfino il brandy, passando nel giro di 50 anni da poche decine di galloni importati a oltre 500 mila. Il medico militare di stanza in Jamaica, John Bell nel 1791 pubblica un resoconto inquetante dato dallo sfrenato consumo del rum, sopratutto di contrabbando per l’esercito a terra, dove il quadro della situazione è quello di reggimenti dimezzati da morte o inabilità al servizio dopo solamente 1 anno e mezzo di stanza sull’isola. La stessa lobby riesce a rallentare la produzone di gin in patria destinando il grano sopratutto alla panificazione avendo stabilito che il popolo aveva fame e il livello dei poveri era in aumento!! Aumenteranno così ulteriormente i profitti dall’importazione di rum, una storia moderna…
Mentre la razione giornaliera venne interrotta, la somministrazione del tot proseguì per qualche tempo “sottocoperta” come forma di lode per riconoscere il buon servizio a bordo.
Per festeggiare oggi in alto un sorso di Smith & Cross Traditional Jamaica Rum rigorosamente a 57% Vol.. Un purosangue jamaicano distillato in pot still straordinariamente ricco di forza e aromi e dalla qualità prezzo imbattibile che nasce dal blend di due stili di rum il Plummer e il Wedderburn in voga tra il 1800 e il 1900 sull’isola che come definì Colombo “la più bella che occhio nudo abbia mai visto“. Da non confondere S&C con un Navy Rum ma un Navy Strength, questo rum jamaicano porta con sè la tradizione di invecchiare i distillitati delle colonie britanniche nel West India Docks. Una parte del porto di Londra che dal 1802 venne completamente dedicata allo stoccaggio del rum e dello zucchero proveniente dai Caraibi.
A presto lungo #leviedelrum
Marco Graziano
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