Parigi 4-7 aprile 2014,
“From Paris with love” era il vero titolo di un film d’azione interpretato da John Travolta nel 2010. Invece che con amore sono tornato dall’edizione 2014 del Rhum Fest Internazionale di Parigi con tanti nuovi amici ed interessanti assaggi fatti durante i quattro giorni di festival & judging, perfettamente organizzato dal suo ideatore Hugon Cyrille (ultimo a destra nella foto sotto).
I primi due giorni di festival (venerdi 4 e sabato 5 aprile), svolti in una deliziosa area nel centro di Parigi a pochi passi dal Louvre, sono stati dedicati esclusivamente alle blind tastings che hanno decretato i vincitori delle 13 diverse categorie: dai distillati “bianchi” agricole o da melassa sino ai rhum arrangés a base di frutta. Le degustazioni erano riservate esclusivamente alla giuria, di cui ho fatto parte insieme agli organizzatori dei principali Rum Festivals europei e non (Roma, Londra, Madrid, Berlino, Miami) e ad altri esperti internazionali del settore. La cerimonia della premiazione si è tenuta la sera di domenica 6 aprile, dopo il concerto della special guest Monica Pereira.
La domenica ed il lunedì il festival si è svolto al Parc Floral di Vincennes con un numero di visitatori eccezionale, tale da riempire completamente i tre padiglioni: Foret Primaire, Rain Forest, Jungle Fever. In totale erano presenti
31 stands che proponevano al pubblico ben 94 brands diversi di rum provenienti da tutto il mondo.
Impossibile e troppo lungo sarebbe riportare e descrivere tutti gli assaggi fatti, ma sicuramente alcuni “insoliti” o ad oggi non ancora disponibili in Italia vanno menzionati:
Nine Leaves rhum “agricole” giapponese che, grazie al suo brand ambassador Yoshiharu Takeuchi, ho avuto modo di scoprire e capirne il metodo di produzione. Yoshiharu mi ha raccontato come dalle piantagioni di canna da zucchero nella zona di Okinawa, dopo breve fermentazione e l’ utilizzo di acqua purissima del lago Biwa, il loro prodotto viene distillato in piccoli pot still di tipo scozzese.
Il Nine Leaves Clear 50%vol. (bianco) risulta interessante e senza problemi di distillazione. I primi due invecchiati presentati al festival, entrambi di 8 mesi, uno in botte americana e l’altro in rovere francese hanno aumentano la mia curiosità ad assaggiare il loro primo vieux di 4 anni, che sarà pronto nel 2015.
Altra scoperta fuori dai Caraibi sono stati i rhum delle Mauritius: Arcane, New Grove, Saint Aubin Chamarel. Di quest’ultimo, grazie a Bruno Le Merle loro marketing manager, siamo riusciti ad assaggiare “sotto banco” l’ X.O. 2014 a 58% e il Single Barrel 2008 a 55%: entrambi dei gran rum, complessi, di ottima lunghezza ed emozionanti!
Per nominare anche qualche caraibico finalmente sono riuscito a degustare il Captain Bligh XO di St. Vincent considerato uno tra i migliori rum di melassa dell’anno che purtroppo non arriva in Italia. In compagnia del brand ambassador Miguel Smith abbiamo poi testato con piacere tutta la linea di Mount Gay, con il divino “1703 old cask selection”.
Diverse sono state le masterclasses, una pilotata dal nostro grande Luca Gargano patron di Velier, e il Tiki Bar curato dal leggendario Daniele Dalla Pola del Nu Bar Lounge di Bologna che hanno dato un tocco di italianità al festival.
Di seguito altre foto della manifestazione:
Ecco anche l’elenco parziale di alcune delle medaglie assegnate per la categoria “agricole”:
Rhums blancs:
- Or : Héritier Madkaud (Martinique)
- Argent : La Favorite Coeur de Canne (Martinique)
- Bronze : Depaz – Cuvée de la Montagne (Martinique)
Rhums sous bois, rhums paille, rhums ambrés:
- Or : La Favorite Coeur d’Ambré (Martinique)
- Argent : Reimonencq Ambré (Guadeloupe)
- Bronze : Neisson Réserve spéciale (Martinique)
Rhums vieux âgés de 3 à 6 ans:
- Or : J.M VSOP et Habitation Sant Ethienne VSOP (ex aequo) (Martinique)
- Bronze : Depaz VSOP (Martinique)
Rhums vieux âgés de plus de 6 ans:
- Or : Longueteau Vieux XO (Guadeloupe)
- Argent : Nation Martinique Hors d’âge (Martinique)
- Bronze : Karukera 1999 (Guadalupe)
Alla prossima avventura..
Marco Graziano